Dialetto

Dialetto (120)

Mondare, sbucciare, pulire. Dal tardo latino mundare = pulire, a sua volta da mundus = pulito.
Debole, fiacco, che tende a spegnersi; il contrario di vivace, debole, fiacco, che tende a spegnersi.
Percuotere, scagliare, parare, guidare, soffiare, ravvivare. Dal tardo latino minare = spingere. Il termine esprime l’idea dell’esercizio della forza, l’azione violenta contro persone:  
Trambusto, daffare frenetico e faticoso. Probabilmente dal latino mactare, forse ha a che fare con la mattanza della tonnara, dalla quale prenderebbe l’dea della freneticità sia dei tonni per sfuggire alla morte,
Dal sostantivo massarìja, a sua volta dal part.pass. latino mansus, a del verbo manere = dimorare, da cui massa = casa di campagna, dimora del contadino.
 Imbrattare, sporcare, macchiare; assestare (gettare con un colpo secco qualcosa contro qualcuno o qualcosa); stendere intonaco o pittura sul muro in maniera maldestra; attaccare alla meno peggio un pezzo di riparazione con dubbio risultato.
Dal latino refrigerium = pratica di offrire a parenti ed amici, in onore del defunto, un pasto, al quale egli partecipava non solo idealmente, ma anche materialmente,
Dallo sp. criado 'allievo', poi 'valletto, servo', p. pass. di criar 'allevare', lat. creare (Devoto-Oli). Il punto di partenza è il verbo latino ‘creare’ che indica l’attività divina del ‘fare dal nulla’.
La parola, probabilmente composta da ‘ciavàrru’ (stupido) dal turco gavur (infedele)e ‘ùorcu’ (orco, grossolano), indica una persona che assomma in sé la stupidità e la grossolanità:
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