Entropia: le concezioni storiche del Mondo

 

- Nel corso della storia gli uomini hanno sentito la necessità di costruire una struttura di riferimento per organizzare le attività vitali; cioè un ordine per spiegare i come e i perché dell'esistenza quotidiana: UNA CONCEZIONE DEL MONDO. Ogni epoca della storia è contraddistinta da una concezione del mondo. 

La concezione greca

- Per i Greci la storia era un processo di continua degradazione. Nella mitologia greca la storia è rappresentata in cinque fasi successive, ognuna delle quali è più degradata e più rozza rispetto alle precedenti. Il poeta greco Esiodo descrive queste età come l'età dell'oro, dell'argento, del bronzo, degli eroi e del ferro. L'età dell'oro rappresenta l'apice: un periodo di abbondanza e di realizzazione. Le età successive rappresentano un graduale degradamento. Il cammino della storia è dunque uno scivolamento dall' ordine al disordine, dall'unità alla molteplicità, dall'armonia iniziale al caos finale (da ricordare anche la teoria di Empedocle dello sfero primigenio che degrada fino al caos finale ad opera dell'odio; la teoria di Platone del mondo ideale che degrada fino al mondo sensibile; ecc.). 

La concezione cristiana 

- Già nell'Antico Testamento si suppone l'esistenza originaria di un paradiso terrestre, regno dell'abbondanza, della felicità, in cui tutto è perfetto, e il successivo passaggio a tempi più duri di privazioni, sofferenze e fatica. Il Cristianesimo eredita dalla cultura ebraica questa concezione integrandola con la previsione della fine catastrofica del mondo. Per il cristiano la storia ha inizio con la creazione di un mondo perfetto che va degradandosi nelle epoche successive fino alla catastrofe finale. Il cristiano vede la storia come una continua lotta in cui le forze del male continuano a seminare il caos e la disintegrazione  nel mondo terreno. 

La concezione meccanicistica 

- Nel 1750 alla Sorbona l'insegnante di storia Jacques Turgot tenne una serie do lezioni su un nuovo concetto di storia: contestò Platone, Aristotele, S.Paolo, S.Agostino e tutti i grandi intellettuali del mondo antico e medioevale. Respinse sia la natura ciclica della storia dei greci, sia il concetto di degradazione continua. Sostenne che la storia procede in linea retta e che ogni fase storica successiva rappresenta un progresso rispetto a quella precedente. Egli riteneva che se anche il progresso non è costante a volte arrestandosi o arretrando, tuttavia la storia si manifesta come un progresso complessivo verso la perfezione della vita.
- L'era moderna è l'era delle macchine. I valori più importanti sono la precisione, la velocità e l'accuratezza. La nostra vita quotidiana è regolata da una macchina: l'orologio; comunichiamo con gli altri per mezzo di macchine: telefono, telescrivente, telefax, ecc.; apprendiamo e riceviamo informazioni per mezzo di macchine: calcolatrice, cervello elettronico, televisore, ecc.; viaggiamo per mezzo di macchine: automobile, treno, aereo, ecc.; vediamo grazie a una macchina: la lampada elettrica. La macchina è il nostro modo di vivere e la nostra concezione del mondo si riduce a una macchina. Vediamo l'universo come una macchina perfettamente congegnata e dal movimento perfetto.
- Gli artefici di questa concezione sono Bacone, Cartesio, Newton, Galilei.
- Bacone cambia la prospettiva della scienza: scopo della conoscenza scientifica non è di contemplare la natura, ma di FORNIRE ALLA VITA UMANA NUOVE SCOPERTE e NUOVI POTERI.
- Cartesio ha l'idea che la chiave per la comprensione del mondo e per decifrarne i segreti nascosti e sfruttarli ai fini dell'uomo è la MATEMATICA.
- Newton scopre le tre leggi della meccanica della natura: 1) la permanenza dello stato di quiete o di moto di un corpo in assenza di forze esterne che lo possano disturbare, 2) la proporzionalità fra la forza applicata e l'accelerazione conferita ad un corpo, 3) la contrapposizione ad ogni forza di una forza di reazione uguale ed opposta.
- Galilei scopre le leggi del moto ed interpreta matematicamente e meccanicamente le leggi della fisica. 

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