L'Entropia e il degrado continuo di ogni cosa

- Ogni cosa è soggetta a degrado, a invecchiamento, a rovina. Questa sembra essere una legge generale del mondo, delle cose sia naturali che artificiali, degli esseri viventi. Il mondo naturale cambia degradandosi: il suolo, le montagne, le coste sono erose dagli agenti atmosferici, dai fiumi, dal mare; l'atmosfera, il mare e il suolo stesso sono soggetti ad inquinamento e diventano sempre più inospitali per gli esseri viventi, dei quali, quelli non riescono ad adattarsi alle peggiorate condizioni si estinguono; i deserti avanzano, le terre coltivabili perdono gradualmente l'humus e diventano improduttivi; le opere dell'uomo: case, monumenti, strade, ponti, i mobili, gli arredi, i mezzi di trasporto, ecc. invecchiano, hanno bisogno di continua manutenzione e di restauri, e, se abbandonati a sé stessi, vanno in rovina più o meno rapidamente; gli stessi esseri viventi dopo il periodo della crescita e dello sviluppo cominciano ad invecchiare, a perdere efficienza in un continuo declino, rallentato solamente dalle cure, fino alla morte.

- L'uomo si è sempre chiesto il perché di tutto questo cercando le risposte nella filosofia e trovandone spesso la spiegazione in miti di natura poetica o religiosa esprimenti anche un'ansia e un anelito di  redenzione e di liberazione. Solo di recente la scienza ha fornito una spiegazione valida e convincente senza tuttavia fugare le paure e senza appagare i desideri dell'uomo.

- La spiegazione sta nella seconda legge della termodinamica.

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