La tomba enotria n. 29, datata nella fase 510-490 a.C., a fossa di forma rettangolare, con i lati rivestiti di pietra, accoglieva un individuo si sesso maschile steso supino. Nell'arredo era presente anche una punta di lancia e un cinturone. Il cratere è di fattura locale, dalle forme armoniche e decorazione geometrica a fasce di gradevole gusto.
Questo reperto riveste una notevole importanza storica e culturale. La stele era esposta in un luogo pubblico o ai margini di una proprietà in modo che l'iscrizione potesse essere letta dai passanti, ciò attesta che quella gente sapeva leggere. La lingua è italica, ma le lettere sono achee, ad eccezione di una a forma di farfalla diffusa nell'erea adriatica dell'Italia centrale, interpretata dagli studiosi come ' f '. Questo dimostra l'inizio della trasformazione dei grafemi achei in grafemi italici per arrivare ad un nuovo alfabeto.
La grotta fu frequentata per diverse decine di millenni, nel paleolitico medio e in quello superiore e in varie situazioni climatiche. L'area è ricca di grotte e come questa anche altre furono quasi certamente abitate, solo che le si sondasse si otterrebbero altre testimonianze.