Tribuna di forma semicircolare a gradinate in posizione avvolgente intorno ad uno zoccolo circolare in funzione di palco.
Edificio di stile moderno e funzionale. Seconda chiesa della Marina, luogo di aggregazione religiosa della contrada Impresa.
In evidenza sul Palèstro nel settore sud fin dagli anni '50. Costituito da quattro lastroni di pietra delimitanti una piccola vasca centrale dal cui fondo si dipartiva un tubo di scolmo in coccio. Negli anni '80 le pietre apparivano scomposte come in foto, smosse dai soliti vandali. In una visita successiva, in occasione degli scavi del foro, non ne ho trovato più traccia.
Il reperto è datato nella seconda metà del III sec. d.C., attribuibile, secondo gli esperti, a bottega campana. L'iscrizione recita che il sarcofago fu comprato da Vibo Ampliato per la cognata Cominia Damianete, morta a 21 anni, e per la moglie Cominia Olimpiade, ancora in vita.
E' il piedistallo del monumento eretto in onore di M. Arrio per ringraziarlo di aver elargito grano ai suoi concittadini in un anno di carestia. Gli esperti lo fanno risalire al I sec. d.C. L'iscrizione fornisce la prova inconfutabile che sul Palestro, in epoca romana, vi era una colonia retta da un duomvirato.
Tomba a tumulo. Pianta di forma circolare. Parte inferiore cilindrica in muratura . Parte culminante in terra disposta a cono. Al centro un pilastro a pianta quadrata con un foro centrale che metteva in comunicazione la sommità con la cella che all'origine conteneva la cassetta con le ceneri del defunto.