Territorio

Territorio (38)

Il territorio di Tortora è molto vario. Si sale da un ambiente marino a quello collinare e a quello montano nel tratto di pochi chilometri.
Il territorio di Tortora, di circa 58 km2, confina a ovest con il Mar Tirreno, a nord-ovest con il comune di Maratea (PZ), a nord con il comune di Lauria (PZ), a est con il comune di Laino (CS), a sud-sud-est con i comuni di Aieta (CS) a monte e di Praia a Mare (CS) sul litorale.
Il territorio di Tortora è molto vario. Si sale da un ambiente marino a quello collinare e a quello montano nel tratto di pochi chilometri.

La zona marina è costituita
• da una spiaggia di circa 2000 metri, costituita da una fascia di ciottoli lungo il bagnasciuga e, retrostante, una fascia di rena finissima;
• da una pianura alluvionale di forma triangolare, detta ‘Marina’, una volta coltivata a cereali, ortaggi e frutteti, oggi cementificata;

La zona collinare è costituita dalle pendici del monte Cifolo (m.842) e dei monti tributari idrici della ‘Fiumarella’ coperta da macchia mediterranea o da terreno agricolo nelle parti a pendenza dolce;

L’area montana ricca di boschi e terreni coltivati negli altipiani e nelle vallate.

La ‘Marina’ una volta era intensamente coltivata e costituiva la ‘ricchezza’ dei Tortoresi, era distinta in contrade: Riviera, Piani di S.Antonio, Impresa, Falconara, Laccata, Ponte, Pèrgolo, Fiume Grande, Bonifici, Girone, Castiglione, Cutura.
Oggi è per buona parte urbanizzata. E’ abitata da circa 4.600 residenti e da un numero imprecisato di persone che, pur dimorando a Tortora, dichiarano la residenza a Praia a Mare. Un notevole numero di unità edilizie costituiscono le seconde case di villeggiatura di Campani e Lucani.
Arteria vitale di collegamento, sia verso nord sia verso sud, è costituita dalla Nuova SS 18 che l’attraversa dalla Valle del Noce alla contrada … . La spina dorsale delle vie di comunicazione interne è la vecchia SS 18 che la percorre dal Pèrgolo al confine con Praia e dalla quale si dipartono tutte le traverse che portano alla spiaggia: La Panoramica  al Porto, Giovanni XXIII, Fratelli Bandiera, Leonardo da Vinci, Michele Sirimarco, Ruggiero Pucci.
Lungo il litorale corre il lungomare con la passeggiata sopraelevata ed attrezzata.
Su di questa si affaccia la piazzetta arredata Leonardo da Vinci e si apre la grande piazza 'Stella Maris' , luoghi d’incontro e di spettacoli nella stagione estiva.

L’area collinare comprende le contrade Poiarelli, Lardaria (sito archeologico), Palestro (sito archeologico), Crisosa, Rosaneto (sito archeologico), San Brancato (sito archeologico), e su lungo la valle della Fiumarella: Querce, Cirieno, Sarri, Massacornuta.

Il centro storico di Tortora è costruito su una pendice del Cifolo: il Carrolo e Julitta. La parte più antica, il cosiddetto ‘Castello delle Tortore’, insiste su Julitta, uno sperone roccioso che si staglia a picco su tre valli: il burrone del Ponte da un lato, il burrone della Castagnara dall’altro e sulla Fiumarella dalla parte della punta. La parte relativamente più recente è quella più alta costìtuita da Sàndu Jàculu e dal Carròlu, delimitata da una parte il burrone di 'lu Pondi' e dall'altra dal burrone di 'la Castagnéara'.

Un nome che evoca antiche genti. Piccola contrada che si estende a ovest della Nuova SS 18, tra questa e la via Panoramica al Porto.

Un balcone naturale sulla valle. Il toponimo probabilmente risale all'epoca bizantina

La più vasta delle contrade della Marina. La zona industriale tortorese di un non lontano passato.

 

Il centro storico di Tortora è costruito su una pendice del Cifolo: il ‘Carròli’,  ‘Sandu Jàculu e Julitta.
Le sue coordinate geografiche sono:
sistema sessagesimale  39° 56' 32,28'' N  -   15° 48' 21,60'' E

sistema decimale          39,9423° N       -      15,8060° E
Si adagia a mezza collina, sulle pendici del monte Cifolo. Si allunga digradando dal punto più alto: ‘La Grangìja’, al punto più basso: ‘Mbedilatérra’, sul dorso di un costone.
La parte più bassa, che insiste su Julitta, è la più antica, il cosiddetto ‘Castello delle Tortore’ del tempo dei Longobardi.  Essa è aggrappata sulla cima di uno sperone roccioso che si staglia a picco su tre valli: il Vallone del Ponte dal lato ovest, il Vallone della Castagnara dal lato est e la Valle della Fiumarella dalla parte sud.
Le vedute dalla collina Sarre e dal mare sono uniche e affascinanti proprio per questa caratteristica. Da un’altezza media di 280 metri di altitudine, il paese appena occhieggia la Marina e il mare.
Chi guarda dal mare lo intravede infossato nella valle, adagiato ai piedi della Vallina come se dormisse.
La parte di origine post-medioevale è il ‘Carròli’ che si inerpica su una nervatura del pendio del Cifolo.
‘Sàndu Jàculu’ è più recente, costruito negli ultimi secoli affacciato sulla falesia est (‘li Grùtti’) che si staglia a picco sul vallone della ‘Castagnàra’.
Il paese è costituito da un sistema di costruzioni addossate le une alle altre, tagliato da una carrabile, a volte più larga, a volte più stretta, che dal rione Santa Domenica, all’inizio del paese, si torce per tutto il paese fino al rione Julitta, sede della chiesa madre S.Pietro Apostolo. Secondo i  tratti assume nomi diversi: ‘Stréata’, ‘Sandu Jàculu’, ‘Via Grànni’, ‘Purtòali-Sand’Andria’, Mbedilaterra. Lungo il suo corso ogni tanto si aprono degli spazi più ampi: ‘lu Pondi’, ‘la Chjàzza’, e degli spazi più modesti: ‘Sandu Jàculu’, ‘Mballatùrru’. E’ quest’ultimo uno slargo da cui si dipartono numerosi vicoli, per lo più a gradinate, che o lo collegano con i rioni più popolani, ‘Cummèndi’, ‘Carròli’, ‘Casalavècchia’, ‘Fùossu’, ‘Mbedilatèrra’ o fungono da scorciatoie, ‘lu Tirroni’, ‘la Via di Mìenzu’,  ‘Vicu S.Pìetru, la via di ‘lu Palàzzu’, ‘lu purtòali.
‘Sànda Duminica’, ‘lu Cummèndi’, ‘lu Pòndi’, ‘lu Carròli’, ‘la Stréata’, ‘Sandu Jàculu’, ‘lu Tirròni’, ‘la vìja di Mìenzu’, ‘Mballatùrru’, ‘Sand’Andrìja –Purtòali’, ‘la Chijàzza’, ‘Mbedilatèrra’, sono i vari rioni del Centro Storico.

                                                                              Michelangelo Pucci
 

Un balcone naturale su un panorama molto ampio. Il rione prende il nome dal Convento dei Francescani, ormai dismesso come complesso conventuale, di cui è rimasta solo la chiesa.

Il salotto del paese. Punto di arrivo, di incontri, di affari, di svago. Questo rione prende il nome dal ponte che scavalca il canalone

Rione popoloso e popolano. E’ un antico borgo costruito successivamente a Julìtta,

Una via abbastanza recente. Chiamata così, come la ‘strada’ per antonomasia,

Punto d'ingresso al Centro Storico. E’ il rione più recente.

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