La mareggiata della notte 24-25 gennaio

L'evento ha richiamato alla memoria per virulenza e forza la mareggiata del 1987. Solo la presenza del viale rialzato da passeggio ha impedito i danni di allora. Tuttavia l'altezza delle onde è stata tale che esse lo hanno scavalcato coprendo di sabbia e sterpi anche il lungomare carrabile.

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La mareggiata ha avuto il suo picco massimo nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Le ondate hanno scavalcato il lungomare rialzato e, anche se smorzate, si sono inoltrate nelle varie vie Fr. Bandiera, L. da Vinci, De Gasperi, M. Sirimarco, R. Pucci, ecc. per circa 80-100 metri apportandovi sterpi. La stessa piazza Stella Maris non è rimasta esente. La passeggiata rialzata, quasi totalmente sommersa nella sabbia, in alcuni punti, presenta escavazioni con rimozione dei mattoni della pavimentazione. Il lungomare F. Sirimarco, nella parte carrabile, prima dell'intervento della ruspa, era interamente obliterato da uno strato di circa 30 cm. di sabbia e sterpi. La spiaggia nel tratto fra via G. Guida e via De Gasperi si presenta ulteriormente scavata, mentre nel tratto fra la piazza Stella Maris e il confine con Praia risulta riempita fino e oltre il livello del viale sopraelevato per il passeggio.
Queste due ultime risultanze dimostrano in maniera evidente:
1 - quando i marosi incontrano ostacoli rigidi, massi o muraglioni, escavano la spiaggia e ne riducono la larghezza asportando altrove la sabbia;
2 - quando gli stessi non incontrano ostacoli rigidi ma possono estendersi su un arenile abbastanza largo, non solo non asportano materiale, ma ve lo depositano determinando un innalzamento della spiaggia.


Visto il ridotto apporto di detriti alluvionali del fiume Noce, per salvare il salvabile e favorire con il tempo il riempimento naturale della spiaggia, il ripascimento della stessa appare un rimedio assolutamente temporaneo e, alla lunga, un inutile spreco di risorse pubbliche, che in definitiva escono dalle tasche dei contribuenti.

Il rimedio unico, duraturo e risolutivo del problema è quello di impedire ai marosi di giungere a riva e di interrompere il flusso delle correnti marine lungo la costa con delle scogliere a mare, poste ad un certa distanza dal bagnasciuga. Tolta la causa dell'asporto di sabbia, il lento apporto di materiale detritico da parte del fiume in pochi anni produrrebbe un ripascimento naturale della spiaggia.
Oltre a questo effetto la scogliera costituirebbe un ambiente adatto per il ripopolamento ittico del mare e, se vogliamo considerare anche l'aspetto turistico, creerebbe una zona di acque calme, ideali per la balneazione dei bambini e non solo. Inoltre la scogliera, d'estate potrebbe offrire dei punti di attracco per le imbarcazioni, il che potrebbe chiudere per sempre il sogno impossibile della realizzazione di un portocanale di difficile costruzione e manutenzione.

Michelagelo Pucci
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