Digitalizzazione degli antichi registri parrocchiali

L’idea, venuta all’autore di questo sito subito dopo il recente restauro dei più antichi registri, è stata proposta al parroco don Giovanni Mazzillo, che l’ha accolta con entusiasmo; è divenuta poi progetto con il fattivo concorso del rag. Biagio Moliterni, che ha offerto la sua assistenza logistica, e dello stesso parroco che ha messo a disposizione i registri e i locali della sagrestia, partecipando anche alla fase progettuale con preziosi suggerimenti.

I registri dell'archivio parrocchiale, prima del restauro, si presentavano molto malridotti: l'inchiostro in molti punti si era sbiadito fino al limite della leggibilità, le pagine erano diventate fragili, moltissime erano corrose e mancanti degli angoli e dei margini, le più antiche erano coperte di macchie che avevano coperto lo scritto.
Il restauro ha fermato, per adesso, il processo di degenerazione del supporto cartaceo, ma niente ha potuto fare per recuperare lo scritto.
I nemici di questi documenti sono stati quattro: la luce, l’umidità ambientale, il sudore delle mani e la saliva con la quale i lettori si inumidivano le dita per girare le pagine (LUSS).
Per facilitarne la consultazione senza danneggiarli ulteriormente sia con frequenti esposizione alla luce, all’umidità del fiato e delle mani , sia con l’azione meccanica del girare le pagine, già molto fragili, abbiamo pensato di fotografarli con una macchina digitale e di trasferirli su DVD. 
Il lavoro è durato un buon mesetto di lavoro (16 aprile – 20 maggio 2007) nell’archivio e di altro lungo lavoro a casa per riordinare e rinominare per anno le immagini nel computer. 
Abbiamo  fotografato le pagine, una per una, alla luce naturale e all’ombra per evitare che la luce solare o quella del flash potessero danneggiare l’inchiostro, gia molto sbiadito in molte parti 
Per maneggiare le pagine abbiamo usato guanti di lattice per evitare che il naturale sudore delle mani potesse intaccare chimicamente le pagine.
Per tenere in posizione possibilmente spianata le pagine abbiamo usato una lastra di vetro, preventivamente sgrassata e asciutta, anche a protezione delle pagine dall’umidità del fiato del fotografo. 
Abbiamo scelto una definizione di 9 milioni di pixel, per avere la possibilità, in lettura, di ingrandire i fotogrammi senza sgranature.
Abbiamo lasciato le immagini così come sono uscite dalla macchina fotografica per consentire all’utente di regolarsele conformemente alle sue esigenze.
Si consiglia di visionarli con un programma che consenta la regolazione delle immagini.
Un ringraziamento particolare al rag. Biagio Moliterni che si è reso disponibile diverse ore al giorno per le sedute di lavoro in archivio, prestando anche un indispensabile aiuto logistico.
Un doveroso e sentito grazie al parroco Don Giovanni Mazzillo che ha partecipato al progetto con entusiasmo e piena disponibilità. 

Michelangelo Pucci  

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