Intelligenza - Sviluppo

L’intelligenza è una funzione dei sistemi encefalici degli animali (uomo compreso) più evoluti. A mano a mano che risaliamo verso i vertici dell’albero evolutivo biologico troviamo forme di intelligenza più complesse ed efficienti. L’intelligenza, dunque, nel corso della storia della vita, ha beneficiato di uno sviluppo.

Se consideriamo la storia dell’uomo, dalla sua comparsa fino ad oggi, notiamo un incremento dell’ efficienza intellettiva connesso a un aumento del volume encefalico.

Se studiamo le età dell’uomo singolo individuo, dalla nascita all’adolescenza, troviamo che la sua intelligenza si sviluppa ripercorrendo, grosso modo, le tappe di sviluppo dell’umanità.

A questo proposito sono rimasti classici gli studi di Jean Piaget nel 4° decennio del 1900, i cui risultati sono stati esposti nell’opera ‘La naissance de l’intelligence chez l’enfant’ (1936). Egli distingue cinque fasi di sviluppo:

1a fase – dalla nascita a due anni, nella quale si consolida gradualmente l’intelligenza senso-motoria. Partendo dai riflessi, il bambino comincia a coordinare i dati provenienti dai cinque sensi per costruire delle immagini unitarie degli oggetti e successivamente a coordinare le percezioni con la funzione motoria pervenendo alle reazioni circolari, prima centrate sul suo corpo, poi centrate su oggetti esterni, in seguito centrate sulla scoperta di nuove combinazioni di azioni sugli oggetti (momento creativo).

2a fase – dai due ai quattro anni, nella quale il bambino riconosce un oggetto anche se muta il contesto di cui faceva parte nella sua prima esperienza. E’ il periodo della nascita del pensiero simbolico non ancora concetto.

3a fase – dai quattro ai sette anni, nella quale appare e si forma il pensiero intuitivo, inteso come la riproduzione mentale di un oggetto realmente esistente e percepibile o come la rappresentazione mentale di un evento o successione di eventi nell’unica direzione in cui si sono verificati (irreversibilità).

4a fase – dai sette agli undici anni, nella quale nel fanciullo nasce e si rafforza la capacità di fare operazioni mentali, ancora legate ad oggetti percepiti, di tipo reversibile e di fare aggruppamenti logici quali la transitività, la reversibilità, l’associatività, l’identita e la tautologia. E’ il periodo del pensiero operatorio concreto.

5a fase – dagli undici ai quattordici anni, nella quale il preadolescente prima e l’adolescente poi acquisisce la capacità del ragionamento astratto, cioè la capacità di fare operazioni mentali su simboli. E’ l’età del pensiero operatorio formale. Da questo momento la crescita del livello intellettivo si stabilizza, i successivi eventuali progressi sono dovuti alla possibilità dell’intelligenza di utilizzare il bagaglio sempre crescente di esperienze da collegare e coordinare ai fini della creazione di sempre più nuovi sistemi di conoscenze e tecniche operative.

                                                             Michelangelo Pucci

 

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