Il Museo diffuso

Tortora. L'iniziativa prende piede, è pronto il bando di gara
Museo diffuso, quasi una realtà
E' coinvolto un gran numero di Comuni dell'AltoTirreno


TORTORA - Il Museo diffuso nell'alto Tirreno potrebbe essere presto una realtà. L'iniziativa della quale si parla ormai da diverso tempo e seguita con attenzione dall'archeologo Francesco La Torre insieme all'ex sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia, comincia ad acquistare una forma ben precisa. Così tutti i centri dell'alto Tirreno cosentino potrebbero essere legati da un invisibile filo che traccerebbe il percorso del visitatore lungo il museo diffuso che appunto si estenderebbe in tutto il territorio abbracciando tutte le aree di maggiore interesse archeologico.
La soprintendenza archeologica della Calabria ha definitivamente aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese: ''Agorà 2000 Srl, Business consulting Srl'' il bando di gara per l'affidamento dell'incarico di redazione di uno studio di fattibilità denominato ''Parco tematico culturale e museo diffuso dell'area del Tirreno cosentino''. Per trovare le origini dell'idea del museo diffuso bisogna tornare indietro alll'anno 2000 quando i sindaci dei Comuni di Tortora, Aieta, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Papasidero, Santa Maria del Cedro e Diamante, si costituirono nell'associazione ''Museo diffuso dell'alto Tirreno cosentino'' per sottoscrivere con la soprintendenza archeologica un protocollo d'intesa, con l'intento di promuovere una serie di iniziative e progetti, che potessero contribuire alla definitiva valorizzazione di tutto il patrimonio archeologico dell'area compresa tra Tortora e Diamante. All'epoca venne elaborata, una proposta organica di interventi da realizzare su tutto il territorio interessato, con particolare riguardo all'ampliamento dei siti archeologici esistenti, alla realizzazione di nuovi parchi archeologici ed al potenziamento dell'offerta museale, che nel 2001 fu portata all'attenzione dell'assessorato ai Beni culturali della Regione Calabria, in occasione di un bando regionale denominato ''Pis'' destando sicuro interesse. Il progetto, parte dalla considerazione che la realtà archeologica dell'alto Tirreno cosentino è costituita da un gruppo di siti frammentati sul territorio e caratterizzati dalla presenza di strutture scarsamente visibili o comunque incapaci di attrarre singolarmente grandi flussi di visitatori. Le strutture sono sparse lungo tutto il territorio e insieme diventano un patrimonio di grande valore, prese singolarmente non riuscirebbero ad attrarre visitatori anche occasionali. Attraverso i necessari interventi di recupero e di valorizzazione delle numerose risorse archeologiche dei territori interessati si voleva realizzare un sistema integrato del territorio, costituito da aree archeologiche ''musealizzate'' e strutture tematiche, collegate in rete e supportate da adeguati servizi al pubblico: un vero e proprio pacchetto culturale integrato, fruibile nella sua interezza anche con l'ausilio di tecnologie multimediali. Il gruppo di lavoro risultato vincitore del bando è costituito, a vario titolo, da Mario Martelli, Francesco La Torre, Elena Natali, Enza Minervino, Pasquale Lamboglia, Giuseppe Ciaglia, Luca Mannarino, Claudia Radicchi, Giuliano Rosciglione e Maria Samoggia, ha il compito di corredare quell'idea di un adeguato studio di fattibilità che dovrà consentire il finanziamento e quindi la realizzazione.

m. c

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