furmìca scìddi!

Quànnu la furmìca vò pprìsci mìtti li scìddi!

= quando la formica vuol morire mette le ali!

Il detto si avvale di due osservazioni, una entomologica e l’altra ornitologica dalle quali deriva una metafora.

L’entomologia ci dice che quando un formicaio si sdoppia uno sciame costituito da una regina e da numerosi maschi alati emigrano in cerca di una nuova casa. Dopo l’accoppiamento con uno dei maschi la regina si rintana e tutti i maschi muoiono.

L’ornitologia ci racconta che quando gli uccellini della nidiata impiumano e mettono le ali lasciano il nido e cominciano la loro vita autonoma e indipendente, ma a rischio di non sopravvivere.

Su quest’ultima osservazione si sviluppa la metafora delle ali che simboleggiano la libertà. Mettere le ali, sia per le formiche sia per gli uccelli, significa lasciare il nido, diventare liberi, autonomi e indipendenti, ciò comporta esporsi anche ai rischi dell’ostile mondo esterno, del fallimento esistenziale e della morte.

Il detto traspone la metafora nel mondo umano e vuol significare che, almeno nel passato, spesse volte chi lasciava la casa paterna, il paese natio o il proprio ambiente finiva per perdersi e finire male.

Michelangelo Pucci

 

 

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